Piccola guida alla scelta ed al consumo del vino spumante

 D'estate aumenta la voglia di "bollicine" fresche, di vini frizzanti che possano accompagnare un pasto o un aperitivo strutturato con formaggi, pesce o verdure.

Esistono diversi metodi per spumantizzare l'uva ed infatti molte case vinicole hanno commercializzato i propri spumanti ed è dunque utile una piccola guida alla scelta delle etichette, per comprendere cosa stiamo acquistando, in particolare se si parla di prosecco, che proviente da zone che tradizionalmente vinificano spumanti. 

 

E' bene ricordare che esistono due metodi per gassificare lo spumante conferndogli le tipiche bollicine: aggiunta di anidride carbonica artificiale o fermenzazione natuale che attraverso i due metodi, Classico e Charmat-Martinotti. Nel metodo classico si usano vini strutturati, che reggono l'invecchiamento, nell'altro vini aciduli e profumati e con poco alcol.

La bottiglia "champagnotta" deve essere di vetro doppio per reggere la pressione dell'anidride carbonica.

Prosecco DOC:  prodotto principalmente in Veneto ed in Friuli Venezia Giulia con uve Glera, si vinifica in bianco, dal tipico sapore fresco con aromi fruttati e floreali.  Il prosecco DOC si ottiene dalla vinificazione alcolica, se sottoposto ad ulteriore fermentazione con metodo Charmat-Martinotti si otterrà il prosecco frizzante.

Prosecco DOCG: prodotto in un terriorio limitato della provincia di Treviso, tra Conegliano e Valdobbiadene, il cui terreno di produzione è influenzato dalla vicinanza delle Dolomitie rendono uniche queste uve, sempre vinificate in bianco dal Glera. Le varietà di prosecco, a seconda del metodo di lavorazione vanno dal Frizzante al Tranquillo alle più particolari Cartizze, Rive e Sui Lieviti.

Franciacorta: prodotto in un territorio limitato della provincia di Brescia ai piedi delle Alpi Retiche con uve Chardonnay unite a Pinot Nero o Bianco, coltivate su un terreno ricco di minerali. Il metodo di rifermentazione in questo caso è solo il Classico e può durare 25 mesi.

La consumazione, a temperatura di 8 gradi, andrebbe fatta in tempi brevi dalla vendemmia, dalla commercializzazione e dunque dall'acquisto, ma ci sono eccezioni che derivano dalla tipologia di spumante: l'Asti spumante dolce, ad esempio, si può conservare per 12 mesi dalla vendemmia, il Prosecco due anni, ma se prodotto con metodo Classico come il Franciacorta, fino a tre o quattro anni.

I bicchieri:  lo spumante si serve nel flute, sia classico che nel tulipano con la pancia più ampia adatto per i metodi classici. Lo spumante dolce andrà servito in coppa per far sprigionare i sapori più intensi.

Un'ultima curiosità da etichetta:  il termine cuvée si riferisce ad uno spumante la cui produzione avviene assemblando vini anche di annate diverse. Il termine Millesimato indica uno spumante prodotto almeno per l’ottantacinque per cento con uve provenienti da una sola annata, riportata sull’etichetta.

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